Cancellazione ed estinzione delle società alla luce delle tre sentenze gemelle del 2010: i morti possono ancora resuscitare (sia pure solo per correttamente morire)?
Alla luce dei principi recentemente enunciati dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione si può ritenere dato ormai acquisito che la cancellazione determini l’estinzione della società sicuramente irreversibile tanto nel caso di sopravvivenze quanto nel caso di eventuali sopravvenienze passive, stante l’esistenza di una regola espressa che stabilisce che i creditori sociali non soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci nonché verso i liquidatori. Diverso è il caso delle sopravvivenze (e delle eventuali sopravvenienze) attive (e dei processi in corso).